La delibera dell’AIFA del 21 aprile 2015 e quella del 1 febbraio 2016, che hanno classificato rispettivamente la ellaOne e la Norlevo 1,5 mg e 0,75 mg farmaci (SOP) senza obbligo di ricetta per le donne di età superiore ai 18 anni, certamente non sono state un bel regalo fatto alle donne per rendere più
facile l’accesso alla cosiddetta contraccezione d’emergenza, in quanto le espongono a rischi, anche gravi, che il più delle volte ignorano completamente, le deresponsabilizzano e le espongono all’uso reiterato di sostanze da loro ritenute innocue nel corso dello stesso ciclo mestruale o in cicli successivi, che innocue non sono.
Cerchiamo brevemente di conoscere un po' meno superficialmente queste due pillole:
PILLOLA DEL GIORNO DOPO
- Effetto sugli spermatozoi: limitazione della mobilità e della capacità di fecondazione ed ispessimento del muco cervicale; ciò avviene troppo tardi perché possa avere effetto mediante la pillola del giorno dopo (mia nota: quando la coppia si rivolge al medico in genere è passata qualche ora dal rapporto sessuale per cui tutti gli spermatozoi che non sono riusciti ad entrare nelle cripte cervicali e sono rimasti in vagina sono già immobili o morti!).
- Inibizione dell’ovulazione, se si assume fino a tre giorni prima di questa.
- se ha avuto una gravidanza extrauterina (ectopica),
- o se ha avuto una infezione alle tube di Falloppio (salpingite),
- se ha una storia personale o familiare di fattori noti per rischio di trombosi (coaguli di sangue),
- o se soffre di una grave malattia digestiva che comprometta l’assorbimento di cibo e medicinali,
- o in caso di gravi problemi al fegato o grave malattia del piccolo intestino, come la malattia di Crohn.
Una precedente gravidanza ectopica ed una precedente infezione delle tube di Falloppio aumentano il rischio di una nuova gravidanza ectopica. Quindi, se ha avuto una gravidanza ectopica o un’infezione alle tube di Falloppio, deve rivolgersi al medico prima di assumere Norlevo.
Inoltre, essendo un progestinico ad alte dosi dovrebbe avere le stesse controindicazioni che hanno i progestinici (- se ha ittero (ingiallimento della pelle), presente o pregresso, o grave malattia epatica e la funzionalità del fegato non è ancora normale; - se ha un cancro sensibile all’influenza degli steroidi sessuali, presente o sospetto, quali certi tipi di tumori della mammella; - se ha un sanguinamento vaginale inspiegato).
È sconsigliata la somministrazione ripetuta di Norlevo entro uno stesso ciclo mestruale per la possibilità di alterazioni del ciclo.
Dopo l’assunzione della Norlevo si possono avere effetti indesiderati molto comuni (con una frequenza in più di 1 utilizzatrice su 10): - capogiri, mal di testa, - nausea, - dolore addominale, - dolorabilità mammaria, - ritardo delle mestruazioni, - mestruazioni abbondanti, - sanguinamento uterino, - dolore all’utero, - affaticamento.
Effetti collaterali comuni (che riguardano da 1 a 10 utilizzatrici su 100): - diarrea, - vomito, - mestruazioni dolorose.
Effetti di cui non è nota la frequenza: - casi di eventi tromboembolici (coagulazione del sangue) sono stati riportati durante il periodo post-marketing. - Dopo l’assunzione di questo medicinale possono verificarsi reazioni allergiche come rigonfiamento della gola e della faccia ed eruzioni cutanee.
In studi condotti nel Regno Unito (S. Girma, D. Paton, The impact of emergency birth control on teen pregnancy and STIs, in «J. Health Econ» Mar. 2011, 30 (2) 373-380) è stato evidenziato un incremento delle gravidanze e delle infezioni a trasmissione sessuale associato con l’accesso facilitato alla pillola del giorno dopo, l’esatto contrario dell’auspicio dei fautori italiani della sua diffusione.
A quanti concepiti nell’anno 2017 Norlevo ha impedito di continuare a vivere?
Nel 2017 sono state vendute 315.000 confezioni: considerando un tasso di concepimento del 20% per ciclo è stato impedito di trovare accoglienza e nutrimento nell’utero materno a 63.000 concepiti.
LA PILLOLA DEI CINQUE GIORNI DOPO
Il principio attivo di ellaOne, l’ulipristal acetato (30mg), è un antiprogestinico di seconda generazione, che agisce - come il mifepristone (RU 486), MSRP di prima generazione - legandosi ai recettori ai quali normalmente si lega il progesterone ed inibendone così la sua azione a favore della gravidanza. EllaOne impedisce, quindi, tra l’altro, l’annidamento dell’embrione a causa delle significative modificazioni dell’endometrio, ecograficamente ed istologicamente dimostrate (Ricerca svolta dal National Institute of Child Health and Human Development di Bethesda e pubblicata nel febbraio 2009 su Fertility & Sterility), agendo come abortivo precoce.
Gli studi di Brache et al. e Stratton et al. del 2010, presentati dalla ditta produttrice per ottenere la licenza di commercializzazione, dimostrano con chiarezza il duplice effetto anti ovulatorio ed anti annidamento dello ulipristal acetato, eppure solo indirettamente è menzionato l’effetto anti annidamento dell’ellaOne (V. Brache, L. Cochon, C. Jesam, R. Malconado et A. Immediate pre-ovulatory administration of 30 mg ulipristal acetate significantly delays follicular roture, in “Hum Reprod” 2010 Jul. 25 (9) 2256-2263; Stratton, P. et al., Endometrial effects of a single earrly-luteal dose of the selective progesterone receptor modulator CDB-2914, in “Hum Reprod” 2010 Apr. 93 (6) 2035-2041; Stratton, P. et al. A single mid-follicolar dose of CDB-2914, a new antiprogestin, inhibits folliculogenesis and endometrial differentiation in normally cycling women in “Hum Reprod” 2000 May. 15 (5) 1092-1099)!
Nella tabella sono sinteticamente descritti gli effetti sull’inibizione dell’ovulazione e dell’annidamento dell’ellaOne a seconda del periodo del ciclo mestruale in cui viene assunta.
Alla voce Altri medicinali e ellaOne si può leggere: informi il farmacista, il medico o un altro operatore sanitario se sta assumendo o ha recentemente assunto qualsiasi altro medicinale, compresi quelli ottenuti senza prescrizione medica o medicinali di origine vegetale.
Per altri rischi, in particolare nell’uso reiterato, non abbiamo fino ad ora notizie, ma il fatto che l’ulipristal acetato (5 mg), utilizzato nella terapia dei fibromi uterini, abbia creato gravissimi danni epatici in alcune utenti (Nota informativa importante concordata con EMA ed AIFA del 26 luglio 2018), e che questa sostanza appartenga alla stessa famiglia del mifepristone (RU 486), di cui sono riportati anche effetti letali, richiederebbe sicuramente una maggiore prudenza nella modalità di distribuzione, un documentato controllo per monitorare ed evitare l’uso reiterato ed ancor maggiore oculatezza e ponderatezza nell’utilizzo da parte di tutte le donne.
Vice Presidente AIGOC – Direttore Centro “Amore e Vita” Foligno