fbpx

Racconti di Vita

Lettera dal Paradiso

Ciao, sono Samuele e voglio raccontarvi una bellissima storia d’amore, la storia della mia vita, durata solo 177 giorni ma, non per questo, meno bella ed intensa che se fosse durata cent’anni.
 
Erano passati dieci anni dalla sua ultima gravidanza quando mia madre scoprì di aspettare il suo sesto figlio. La notizia fu subito accolta con immensa gioia da tutta la famiglia che iniziò subito a prepararsi ad accogliermi con grandissimo entusiasmo. Ben presto, però, questi sentimenti dovettero cedere il posto alla paura e all’angoscia. Un giorno arrivò una telefonata dall’ospedale con la quale veniva comunicato il risultato dell’amniocentesi; un medico disse a mia madre che, purtroppo, le analisi evidenziavano una cromosomopatia definita incompatibile con la vita e la invitò a recarsi al più presto in ospedale per interrompere la gravidanza. Le spiegò che non c’erano molte possibilità che arrivasse a termine e che, comunque, quasi certamente, non sarei sopravvissuto al taglio del cordone. Non sarà difficile immaginare l’angoscia, il dolore e la paura che provarono i miei genitori in quel momento, ma dopo un primo istante di smarrimento, furono concordi e determinati nella decisione di darmi la possibilità di venire al mondo; la vita che stava crescendo nel grembo di mia madre era di Dio e, come tale, era da accogliere e proteggere fino a quando Dio stesso non avesse deciso di riprendersela. Questa decisione destò non poche critiche da parte di molti, ma niente e nessuno riuscì a far cambiare loro idea; così la gravidanza proseguì senza problemi e, non solo non si interruppe prematuramente, ma continuò fino alla quarantaduesima settimana.  Ed ecco che alle 00:15 del 15 dicembre sono nato io. Pesavo trechiliseicentottanta grammi, per cinquantadue centimetri di lunghezza e, non solo sono sopravvissuto al taglio del cordone ma, con grande sorpresa di tutti, non stavo nemmeno troppo male. Ad attendermi in sala parto c’erano il neonatologo e l’infermiera, con una termoculla pronta per me, e la mia madrina che mi ha prontamente amministrato il Battesimo. Il primo traguardo era stato raggiunto! ero nato vivo ed ero diventato cristiano; ora ero pronto per entrare in quella che sarebbe stata la mia casa per i successivi sei mesi di vita: la TIN dell’ospedale di Cosenza. Mi ritrovai in un mondo fatto di allarmi, monitor, luci lampeggianti, termoculle e tanti angeli con il camice azzurro che iniziarono immediatamente a prendersi cura di me in ogni modo e con tutti i mezzi a loro disposizione: erano i medici e gli infermieri, gli zii e le zie della neonatologia. Per me però sono stati molto di più, sono diventati la mia seconda famiglia , tante mamme e papà che non mi hanno dato solo cure mediche, ma tante coccole e tanto affetto non facendomi mai sentire solo, anche quando mamma e papà non potevano starmi accanto. Loro hanno combattuto per me, e con me, ed insieme abbiamo superato tanti momenti difficili e vinto innumerevoli battaglie; perciò voglio ringraziare davvero tutti, dal primario alle signore che ogni giorno tenevano pulita la mia stanzetta, vi porto tutti nel mio cuore e sono certo che anche nel vostro ci sarà sempre un posticino per me come per tanti bambini di cui vi siete presi cura con amore e dedizione. Grazie a voi, mamma e papà, per aver scelto la vita, per avermi dato la possibilità di VIVERE il tempo che mi è stato concesso, di conoscere i miei  fratelli e sorelle e tante altre persone meravigliose dalle quali ho avuto tanto amore; per avermi lasciato il tempo di compiere la mia missione sulla terra, perché ciascuno di noi ha la sua missione da portare a compimento ed ogni vita è degna di essere vissuta, fosse anche per un solo istante se, in quell’istante, si può dare e ricevere amore, ed io il vostro amore l’ho sentito tutto fino all’ultima goccia e fino all’ultimo istante.
Grazie ai miei fratelli e sorelle perché, anche se le occasioni per stare insieme non sono state molte, siete stati capaci di farmi sentire il vostro affetto in tutti i modi possibili. Non è la quantità di tempo che si trascorre insieme ad essere importante, ma la qualità; a volte, in una sola carezza, si riesce a comunicare tutto ciò che non si riesce a dire in una vita intera; perciò, non siate tristi se io sono andato già in cielo, ma felici di avere sempre al vostro fianco un angelo che veglia su di voi e che vi aspetta in paradiso dove un giorno ci riabbracceremo tutti.  Grazie a tutti coloro che hanno pregato per me e per la mia famiglia, perché questo è senza dubbio l’aiuto migliore che si possa dare a chi si vuol bene.
Grazie soprattutto a Dio per la vita che mi ha concesso di vivere accanto a tutti voi, grazie per il meraviglioso circolo di amore che si è creato intorno a me, un amore che resiste al tempo, al dolore e persino alla morte, perché è l’amore che nutre la vita e chi si ama non muore.
A tutti i genitori dei bimbi che, come me, devono lottare più degli altri per vivere, vorrei dire di non arrendersi mai, di non lasciarsi vincere dallo sconforto, dalla paura e dal dolore. I vostri piccoli guerrieri sono tanto forti e coraggiosi ma hanno bisogno di tutto il vostro sostegno, il vostro coraggio, la vostra fiducia nella vita, la vostra tenacia, e di tutto l’amore del vostro cuore, e state pur certi che, qualunque cosa accada, neppure una goccia di questo amore andrà mai perduta perché dall’amore tutto ha origine ed in esso tutto trova il suo compimento.
 
Arrivederci in Paradiso
Samuele 
 
 

                  

Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus 

Via Francesco Albergotti, 16 - 00167 Roma (RM)
Partita IVA e Codice Fiscale: 13470371009
© Copyright - 2021 - Tutti i diritti riservati

L'autore del sito non è responsabile dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel temp

NEWSLETTERS


Powered by


Utenti online

Search