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Racconti di Vita

Storia di Elia

Condividiamo con voi questa bellissima lettera di ringraziamento che è anche la testimonianza d'amore di una mamma "speciale".

 

Al mio caro Professore

Buonasera Professore,

è difficile cominciare questa lettera, vorrei poterle dire tutto quello che ho nel cuore, ma a parole non è molto semplice.
E’ tutto finito già da una settimana, ed ad oggi mi sento vuota, mi guardo allo specchio e so che lui non c’è più, quel cuoricino che batteva in me, con tanto amore per la vita, mi ha lasciata sola. Dal primo momento l’ho desiderato e amato, l’ho sognato ed immaginato, ed ho continuato ad amarlo fino a quando ha deciso di spegnersi. Ora lui è un piccolo angioletto, ed il nome che gli abbiamo dato è Elia "il vero dio è Yahvé", traducibile anche con "Dio è il mio Signore".
Questa storia mi accompagnerà per tutta la vita, e sicuramente non la dimenticherò facilmente, non dimenticherò mai la forza oltre natura di questo bambino che nonostante lo scompenso cardiaco e l’assenza completa di liquido amniotico ha lottato per 4 lunghi mesi, dimostrando a tanta gente che un cuore che batte è vita, che la vita non va tolta ad un essere innocente, che sia esso un bambino malformato o un bambino sano, spetta solo a Dio: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto, sia benedetto il nome del Signore”.
Nonostante tanta rabbia provata e sensazione del tipo: “perché doveva capitare proprio a me”, ad oggi posso dire di essere felice, Dio mi ha scelto, a me e a mio marito per portare una bella croce, ce la siamo caricata sulle spalle, l’abbiamo amata e abbiamo dato tutti noi stessi per essa. Come disse Gesù istruendo la sua folla: “Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo”.
Veniamo a lei, mio caro professore, non ci sono parole per ringraziarla, posso solo dirle che lei rimarrà nel mio cuore, in quello di Simone e in quello di Elia per sempre. Ricordo il giorno che le ho scritto la prima email, ero quasi in una profonda depressione, il ginecologo che mi seguiva, dopo avermi consigliato l’aborto più volte, ha deciso di non seguirmi più. Mi sentivo sola, impaurita, abbandonata anche da Dio, così decisi di scriverle e raccontarle la mia storia, ma non credevo che lei con tutti i suoi impegni avrebbe dato troppo peso alla mia storia. Arrivò il pomeriggio e cominciai a pregare il rosario anche se ero arrabbiatissima con Dio. Ed ecco arrivare la sua email, proprio mentre recitavo il mio rosario. Da abbandonata ed arrabbiata mi sono ritrovata a ringraziare il Signore.
Il nostro primo incontro non lo dimenticherò mai, mi ha detto due frasi che porterò con me per sempre: la prima è stata “se fino ad oggi ti sei sentita sola, io non ti abbandonerò, sarò con te fino alla fine” e la seconda è stata: “tu non sei una mamma di seconda categoria, sei una mamma speciale”. Ecco lei dottore è stato il mio angelo, mandato dal mio Signore per rialzarmi e per abbracciare la mia croce con gioia ed amore e per farmi sentire per la prima volta una mamma di un bambino speciale, e non una mamma di un bambino che doveva essere eliminato. Dal primo incontro io sono rinata, non sono più uscita piangendo da uno studio medico, come succedeva prima di incontrare lei, ma sono uscita camminando sempre più leggera, perché nelle sue parole e nei suoi abbracci c’era solo tanto amore e tanta speranza.
Pregherò per lei e perché Dio le doni tutta la gioia e l’amore che lei ha donato a noi per sempre. Le mando un caloroso abbraccio. A presto.
 
 
“Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam”
“Non a noi o Signore ma al tuo nome da Gloria”
 
 
Angelini Valentina
 

                  

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