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Inaugurato lo Sportello di Accoglienza per le Maternità Difficili di Giaveno

Il 25 marzo 2023 è stato inaugurato a Giaveno, in provincia di Torino,
un nuovo Sportello di Accoglienza per le Maternità Difficili della Fondazione il Cuore in una Goccia. Lo Sportello, di fatto già operativo dalla fine del 2020, attendeva l’inaugurazione ufficiale alla presenza dei rappresentanti della Fondazione (evento a lungo rimandato a causa del covid).
Lo sportello di Giaveno, nato dalla collaborazione tra il Centro di Accoglienza alla Vita “L’Annunciazione” e la Fondazione il Cuore in una Goccia Onlus, ha sede presso lo stesso CAAV "L'Annunciazione" in Via S. Giovanni n.1 a Giaveno, in un ambiente, curato in ogni particolare, dove si respira accoglienza, sicurezza e calore umano per tutte le mamme e famiglie in difficoltà che vi si rivolgono per chiedere aiuto. Lo sportello consente al CAVV di estendere il servizio di accoglienza alla vita nascente includendo anche l’assistenza alle gravidanze in cui i nascituri sono affetti da patologie prenatali.sportello1.jpg
Artefici di questa importante iniziativa, unica nel territorio piemontese, la Sig.ra Teresa Bava, che è anche Presidente del CAAV "L'Annunciazione”, il Sig. Nunzio Spoto e il Dott. Marco Marinello, Ginecologo e Referente medico dello Sportello. Insieme a loro, gli instancabili volontari del CAAV che hanno lavorato a lungo per l’organizzazione dell’evento (previsto nel corso delle presentazioni anche il servizio di interpretariato ITA/LIS per i non udenti). Il taglio del nastro è stato infatti preceduto nella mattinata da un incontro informativo con alcuni medici specialisti del gruppo Hospice Perinatale della Fondazione Policlinico Universitario “A. Gemelli” I.R.C.C.S di Roma: il Prof. Giuseppe Noia, in primis, in qualità di Direttore dell’Hospice Perinatale - Centro per le Cure Palliative Prenatali e Post-natali "Santa Madre Teresa di Calcutta" e Presidente della Fondazione Il Cuore in una Goccia Onlus, la Prof.ssa Patrizia Papacci, Neonatologa, la Dott.ssa Ada Rubini, Ostetrica e la Dott.ssa Anna Maria Serio, Psicologa e Psicoterapeuta.
Forte l’impatto dei loro interventi, almeno per coloro che non conoscono la realtà dell’Hospice Perinatale, e per chi non sa che si può andare oltre le fragilità prenatali unendo scienza e coscienza.
Nelle parole dei professionisti del gruppo Hospice non solo l’esposizione degli argomenti medico-scientifici, che già di per sé tracciano strade di assistenza da molti ignorate, ma anche il racconto di un’operatività fatta di accoglienza e cura della persona (mamma, papà, nascituro e famiglia), di attenzione altissima verso sentimenti, emozioni, valori, gesti. Perché ciò che rende unica l’esperienza dell’Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli è proprio l’accompagnamento umano, familiare e spirituale unito alla già nota competenza medica specialistica.
A definire questo approccio nuovo alle fragilità prenatali contribuisce anche la Fondazione il Cuore in un Goccia che affianca l’Hospice Perinatale del Policlinico Gemelli offrendo supporto familiare e spirituale, sostegno psicologico, aiuto economico e solidale.
La diagnosi di una patologia prenatale fa paura non solo quando la si riceve ma, ancor di più, guardando al futuro, un futuro pieno di incognite. Ecco allora che attraverso l’affiancamento familiare, ovvero la possibilità di avere accanto un’altra famiglia che ha già vissuto un’esperienza analoga, si dissolvono i dubbi, le paure e, soprattutto, si contiene il senso di solitudine dei futuri genitori. Ad illustrare i passaggi di questo servizio di assistenza è stata la Dott.ssa Anna Luisa La Teano, Cofondatrice e Responsabile del Braccio Familiare-Testimoniale del Cuore in una Goccia, che ha anche introdotto la toccante testimonianza di Joanna e Andrea i quali, con accanto le loro splendide bambine, hanno condiviso la storia del piccolo, Gabriele Charbel, affetto da acrania, condizione incompatibile con la vita extrauterina. Nel bel mezzo del dolore per la diagnosi infausta, la fortuna di imbattersi in Teresa, che aveva appena avviato lo Sportello di Accoglienza per le Maternità difficili. Da lì il contatto con il Prof. Noia e la Fondazione e l’attivazione di una serie di supporti che hanno permesso alla famiglia di accogliere il piccolo Gabriele ed accompagnarlo con tanta serenità lungo il suo breve ma intenso percorso di vita.
Ma l’assistenza alle famiglie che affrontano una diagnosi prenatale patologica è anche di più. La componente spirituale (indipendentemente dal credo specifico) incide fortemente sulla percezione e sul modo di reagire di fronte ad un evento così destabilizzante. È per questa ragione che il Cuore in una Goccia ha un braccio spirituale che ascolta, prega, agisce, guidato da quella carità cristiana che lenisce e guarisce le ferite dell’anima. Ad entrare nel merito di questo argomento, la Dott.ssa Francesca Giordano, Referente del Cenacolo della Fondazione il Cuore in una Goccia “Beata Vergine Maria” di Roma, che con la chiarezza concettuale di chi ha alle spalle un’attenta riflessione teologica ed una profonda sensibilità umana, ha tracciato le linee di collegamento tra parole del Vangelo (quello dell’Annunciazione che ricorreva giusto il giorno dell’incontro, 25 marzo), l’impegno di preghiera dei cenacoli del Cuore in una Goccia (per che cosa pregano i cenacoli) e l’operatività e missionarietà della Fondazione, in una corrispondenza così diretta che ha fortemente sollecitato la  riflessione dei presenti.
A completare la presentazione del lavoro della Fondazione è intervenuta in collegamento da Cosenza, la Sig.ra Angela Bozzo, Cofondatrice e Responsabile del Braccio Spirituale e della Rete di sostegno psicologico della Fondazione, che ha evidenziato il valore degli Sportelli di Accoglienza, porta di accesso ad una vasta rete di aiuto alimentata da una “batteria” speciale, quella della preghiera.
L’incontro si è chiuso con l’intervento del Dott. Marco Marinello, Ginecologo e Referente medico dello Sportello di Accoglienza di Giaveno, che ha posto l’accento sull'attuale visione della disabilità, una disabilità che viene presa in considerazione quando subentra dopo la nascita ma non altrettanto prima della nascita; e sugli aspetti della condivisione e dell’ascolto. Anche chi non è un operatore sanitario, ha sottolineato il dott. Marinello, può fare qualcosa per gli altri; gli stessi medici non sempre riescono a risolvere i problemi, ma si può sempre intervenire con l’umanità: basta una parola, un sorriso, un gesto … tutti possiamo stare vicini alle persone. Un coinvolgimento, quello del Dott. Marinello, che va ben oltre la professione medica e che si unisce perfettamente alla missione del neonato Sportello di Accoglienza.
 


Sportello di Accoglienza per le Maternità Difficili di Giaveno

c/o Centro di Accoglienza alla Vita "L'Annunciazione"
Via S. Giovanni n.1
10094 Giaveno (To)
Tel. 327 8389275

 

                  

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